Siediti che ti spiego cos’è Mail Me Happy 🍋

Mail Me Happy  è una riflessione (individuale ma forse in fondo collettiva) sull’età adulta nelle sue gioie e nei suoi acciacchi. Qui si parla di tutto e di niente, si sfatano miti (uno a caso: “Ogni donna sogna il matrimonio”), si affrontano tabù, traslochi, crisi esistenziali, … Tutto insieme e tutti insieme, chi scrive e chi legge, tra chi si riconosce, chi sorride, chi piange, e chi vuole bene agli alberi.

Nasce come un concentrato di solarità e buone nuove ma diventa presto una terapia di gruppo per smettere di avere trent’anni, o di sentirseli, o di non sentirseli più. O quantomeno di torturarcisi sopra. Arriva come una bella sorpresa quando meno te lo aspetti (una volta al mese suppergiù), e se ne va sperando che qualcuno si chieda quando potrà tornare (non è una strategia di marketing, è che la copywriter - io - ha un piccolo problema con la costanza).

Puoi considerarla una voce amica, o un’amica senza voce. Non sarà tutto, ma sarà tanto di quello che avrei voluto fosse inserito in un bugiardino per la sopravvivenza fuori dall’università. Sono alcune cose che ho imparato, che ho capito, che ho accettato, e tante di quelle che mi hanno fatto sorridere.

In conclusione, Mail Me Happy è più di tutto un tentativo di sbagliare insieme e di riconoscerci nelle reciproche (spesso tacite) gioie e nelle nostalgie, provando - se possibile - a sdrammatizzarle un po’.

Perché l’età adulta può essere aspra, ma questa lettera digitale lo sa e prova ad addolcirla un po’.

Chi la scrive

Io, cioè Dalila Libutti, che nella vita faccio un lavoro bellissimo come la copywriter freelance e credo nella scrittura come super potere contro gli acciacchi fisici e psicologici del diventare grandi.

Sul mio cognome si sono già espressi i più grandi letterati mondiali e tutti i compagni di medie e superiori, ma no: non ha niente a che fare con l’atto di cestinare le cose (men che meno le mie email). È lucano e deriva da “le botti”, perché i miei avi erano abili falegnami. Ti ho stupito, eh?

Perché iscriversi e riceverla via email anziché leggerla qui?

È una bella domanda, che mi sono posta anche io poco fa sotto la doccia.
Le risposte che lo shampoo al rosmarino mi ha suggerito sono le seguenti:

  1. “Mail Me Happy” è un nome così giusto per una newsletter che se la leggi solo qui senza riceverla per posta fai piangere una copywriter (me).

  2. Substack è un po’ malandrino e permette solo ai subscribers di vedere un piccolo incipit che cambia, con minuziosa scrupolosità, a ogni nuovo invio tramite email. La leggenda narra che faccia molto ridere.

  3. Questo sito ha un indirizzo url troppo complicato perché tu riesca a ricordarti come tornare su questa pagina, a meno che tu l’aggiunga ai preferiti, ma io mi scordo sempre.

  4. Se quello che scrivo ti piace, ricevere la notifica di una nuova MMH sarà una vera gioia, come quando ricevevi uno squillo dalla tua cotta adolescenziale - e tutti i Millennials sanno che “uno squillo significa che ti penso”.

  5. Nessuno sa quando arriverà la prossima newsletter perché Mail Me Happy è come il Natale: quando arriva arriva. Iscrivendoti non dovrai preoccuparti di venire qui a cercare nuovi episodi e scoprire che no, non li ho ancora pubblicati.


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La vita adulta può essere aspra, Mail Me Happy lo sa e te l'addolcisce un po'.

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Invio email in cui non provo a venderti niente e credo che questo faccia di me una bella persona.